I migliori 10 album Italiani
1 – Dead Cat in a Bag – Sad Dolls and Furious Flowers
I Dead Cat in a Bag sono una band Italiana dalle trame complesse, articolate, raffinate, ma accessibili a tutti. Il loro Sad Dolls and Furious Flowers è il disco italiano dell’anno, non ce ne vogliano i cantautori tutti uguali tra loro.
2 – Calcutta – Evergreen
Il giovane cantautore di Latina, oggi fra le figure di riferimento della nuova scena “itpop”, si conferma coin questo album di successo. Quel poco che accade Calcutta lo racconta, con sincerità, sensibilità e partecipazione, attraverso una poesia metropolitana che esce dalla provincia per diventare universale, meglio di quanto sia riuscito a fare l’altro famoso cantante suo concittadino.
3 – Calibro 35 – Decade
Una band che ingiustamente viene etichetta come revival delle colonne sonore del cinema poliziottesco anni ’70 (un po’ come quanto accade ai romani La Batteria), e invece se li ascoltate bene vi accorgerete che meritavano di stare sì nei Settanta ma per giocarsela alla pari con Banco, Le Orme e PFM.
7 Honourable mentions:
- Måneskin – Il ballo della vita
- The Zen Circus – Il fuoco in una stanza
- Mario Biondi – Brasil
- Max Gazzè – Alchemaya
- Subsonica – 8
- Cosmo – Cosmotronic
- Setti – Arto
I migliori 10 album Irlandesi
1 – O Emperor – Jason
Gli O Emperor di Waterford ci hanno lasciato come dono d’addio Jason. L’LP finale del gruppo è quasi una summa dei loro lavori precedenti. Dall’indie rock alla psichedelia jazz. Jason è un disco rock che sovverte i cliché. C’è umorismo, una vena di sperimentalismo ed è un album fatto per divertirsi e divertire. Spettacolare esibizione dal vivo al Gran Social di Dublino lo scorso novembre da cui si è tutti usciti con l’amarezza che dopo la pubblicazione di questo album e il tour di addio il gruppo si sia sciolto.
2 – Lisa O’Neill – Heard A Long Gone Song
Lo confesso ho un debole per Lisa O’Neill. Quando la cantante di Cavan suona a Dublino cerco sempre di non perdermela. In questo LP O’Neill abbandona in gran parte gli elementi di produzione musicale che originariamente aiutarono a distinguere il suo suono in favore di un approccio più minimalista incentrato sulla sua voce. Numerosi brani di questo LP sono composti esclusivamente dalla linea vocale non re-mixata di O’Neill. Ci sono imperfezioni, ma questa intimità fatta dalla sola voce di O’Neill cattura e sorprende l’attenzione dell’ascoltatore.
3 – Laurie Shaw – Year Zero
Laurie Shaw proveniente dalla contea di Cork ed è uno dei cantanti più creativi e prolifici d’Irlanda. Il 2018 è stato l’anno in cui l’artista ha subito più l’influenza dal brit-pop nel suo quarto album. Year Zero è il disco perfetto per approcciarsi alla discografia del giovane Shaw. Il progetto è un mix sorprendente di blues-rock e linee synth. Notevole dal vivo la sua performance come spalla degli O Emperor al Gran Social di Dublino lo scorso novembre.
7 Honourable mentions:
- Paddy Hanna Frankly – I Mutate
- Wyvern Lingo – Wyvern Lingo
- Glen Hansard – Between Two Shores
- Kojaque – Deli Daydreams
- Rejjie Snow – Dear Annie
- John Daly – We Will Live Again
- Saint Sister – Shape Of Silence
*Quest articolo e’ tratto dall’originale articolo The 10 best albums of 2018 di Maurizio Pittau scritto lo scorso Dicembre.