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Il problema idrico in Irlanda

Overflow drain in the Silent Valley Reservoir. The reservoir is in the Mourne Mountains of Northern Ireland
Scritto da Maurizio Pittau

Pochi italiani avrebbero immaginato, prima di trasferirsi nella verde e piovosa Irlanda, di trovarsi in un paese con problemi di siccità e approvvigionamento dell’acqua. Come discusso con Luca Mercalli recentemente, invece uno dei principali problemi del paese celtico è la disponibilità di acqua per la popolazione Irlandese.

L’aumento delle temperature (25° C a Dublino e punte di 27° C nella costa ovest questa settimana), associato alla scarsità di pioggia, porterà molto probabilmente nei prossimi giorni alle restrizioni nell’uso dell’acqua per fini domestici come già capitato negli ultimi anni. Il mese scorso è stato il maggio più secco dal 1850, secondo Met Éireann, lasciando i bacini idrici a livelli criticamente bassi. Irish Waterl’ente governativo irlandese che gestisce l’approvvigionamento idrico del paese, ha lanciato l’allarme in questi giorni e chiede ora alla cittadinanza di limitare il più possibile l’utilizzo dell’acqua al fine di evitare restrizioni più severe in futuro. Questo annuncio arriva durante l’attuale crisi di Covid-19, quando il lavaggio delle mani e l’igiene sono fondamentali. Dato che più persone rimangono a casa a causa della pandemia, in questo periodo le famiglie irlandesi utilizzano 24 litri di acqua in più al giorno per persona, con un aumento del 20% di utilizzo di acqua da febbraio. L’utilizzo di acqua è diminuito in molte attività commerciali, cantieri, scuole, università, palestre, hotel, bar e ristoranti temporaneamente chiusi. Questa riduzione della domanda ha contribuito a compensare parte della domanda complessiva interna, tuttavia poiché la domanda domestica rappresenta i due terzi dell’utilizzo nazionale, la fornitura di acqua è critica.

L’aumento della domanda domestica e commerciale di acqua dato che le imprese stanno riaprendo, vengono aggravati in questi giorni dal clima caldo e dalle condizioni di siccità. Da marzo vengono monitorate da Irish Water tutte le fonti di acqua non depurata, ovvero l’acqua di laghi, fiumi, sorgenti e fonti sotterranee che alimentano gli impianti di trattamento delle acque. Delle 900 risorse di acqua potabile presenti in Irlanda, 27 sono attualmente in stato di siccità e 50 sono a rischio di siccità. Le previsioni del tempo indicano poca pioggia nelle prossime settimane e ciò aggraverà la situazione.

In questo contesto critico  è stata cancellata negli scorsi anni l’introduzione di una tassa sull’utilizzo dell’acqua, con conseguente carenza di risorse finanziarie per la modernizzazione del sistema infrastrutturale e di strumenti per disincentivare ad evitare gli sprechi.  La proposta di modernizzare il sistema idrico irlandese grazie a una tassa sull’utilizzo dell’acqua con l’installazione di contattori è stata oggetto di forti opposizioni nel 2014 e 2015. Vari partiti (Sinn Féin, Socialist Party, Socialist Workers Party, etc.) insieme a sindacalisti e altre organizzazioni della società civile hanno guidato manifestazioni di protesta in tutto il paese. I contrari ai piani di modernizzazione e pagamento per uso dell’acqua hanno bloccato fisicamente l’installazione di contatori d’acqua domestici e industriali e dimostrato contro l’introduzione di tasse sull’utilizzo dell’acqua . Una dimostrazione che ha avuto luogo a Dublino l’11 ottobre 2014 ha coinvolto circa 130.000 (il 4% della popolazione irlandese).

Il quotidiano Irish Times in quegli anni ha condotto un sondaggio rilevando che il 33% delle persone intendeva boicottare le “water charges” (tasse sull’acqua utilizzata) e il 62% era contrario all’introduzioine della nuova tassa. Ulteriori dimostrazioni (chiamate dai giornali “Water Rebellion”) hanno avuto luogo nelle principali città e province irlandesi. Durante le forti proteste a Dublino contro le water charges, il Gardaí (polizia) ha istituito barricate per stabilire una zona di isolamento attorno agli edifici governativi. In risposta, i manifestanti hanno bloccato strade e ponti nel centro della città, rimandando i servizi di autobus fino alle prime ore del mattino successivo. In molte zone della città gruppi di protestanti hanno rimosso fisicamente i contatori dell’acqua nei giorni successivi alla protesta.

L’utilità e le criticità associate alle water charges sono state anche una caratteristica delle elezioni generali del 2016, con una serie di partiti e candidati che hanno fatto una campagna specifica sulla questione. Nelle elezioni del 2016 non essendo uscita dalle urne una maggioranza chiara, il governo di minoranza del Fine Gael per avere l’appoggio esterno del Fianna Fáil ha eliminato le tasse sull’acqua come parte principale degli accordi politici tra i due partiti. Le tasse sull’utilizzzo dell’acqua sono state sospese nei mesi successivi alle elezioni ed è stata istituita una “commissione di esperti sul finanziamento dei servizi idrici” per valutare la questione. La commissione ha pubblicato una relazione il 29 novembre 2016 in cui raccomandava che lo Stato gestisse il normale consumo di acqua per uso domestico, con un eventuale uso eccessivo pagato dal consumatore in un modello “chi inquina paga”. Di fatto al momento nonostante la crisi idrica, l’acqua è gratuita in Irlanda e non ci sono controlli e penalità per chi dovesse sprecarla.

Irish Water, per gestire la crisi, ha proposto una soluzione controversa e costosa: una tubatura d’acqua a 170 km dal fiume Shannon (progetto conosciuto come “Water Supply Project”) presso Limerick per fornire acqua a Dublino e la costa est, che ha un prezzo superiore a 1,3 miliardi di euro, e rientra in una categoria di costi superiori all’ospedale nazionale per bambini in costruzione a Dublino. Vi sono inoltre preoccupazioni circa l’impatto paesaggistico e dall’eccessiva dipendenza dal fiume Liffey, che fornisce l’80% di acqua nella regione di Dublino, e dall’eccessiva dipendenza dal fiume Shannon, che è destinato a rifornire, entro il 2025, il 40% delle famiglie irlandesi concentrate nella regione orientale. Fare affidamento su una sola soluzione potrebbe non rendere il sistema in grado di reagire a siccità estreme, previste nella parte orientale del paese con più frequenza in futuro.

Water Supply Project

L’Irlanda ha abbondanti riserve d’acqua. Ha risorse idriche di superficie prodotte da oltre 70.000 km di fiumi, 12.000 laghi, 850 km2 di estuari e 13.000 km2 di coste. Le acque sotterranee si trovano quasi ovunque fornendo dal 20 al 25 percento delle forniture idriche a livello nazionale. Il clima marittimo temperato dell’Irlanda è influenzato dalla sua vicinanza all’Oceano Atlantico e dalla presenza della Corrente del Golfo. Ha un numero medio di giorni umidi (giorni con più di 1 mm di pioggia) di circa 150 giorni all’anno lungo le coste est e sud-est fino a circa 225 giorni all’anno in alcune parti dell’ovest. L’ovest riceve circa 250 millimetri di pioggia in più rispetto alle regioni orientali e montane con altre 1.000 mm di pioggia all’anno.

Allora, qual’è il problema? Gli ecosistemi di acqua dolce sono sotto pressione crescente. Questi ultimi anni l’Irlanda ha visto condizioni molto diverse in inverno e in estate che hanno portato a problemi di qualità dell’acqua e carenze idriche. Ma il problema principale è la mentalità su come affrontare il problema. Nei paesi aridi di tutto il mondo, la conservazione dell’acqua è al centro della pianificazione e della politica perché è riconosciuta come una risorsa critica. In Irlanda dove l’acqua è stata sempre abbondante, la gestione della sua crisi si è sottomessa a populismi ed egoismi privati. Nei giorni scorsi, Irish Water ha chiesto alle famiglie di conservare l’acqua, avvertendo che le persone stavano usando troppa acqua al giorno per persona. Secondo un recente sondaggio del thejounal.ie meno della metà della cittadinanza ha ridotto il consumo di acqua come richiesto.

Dal 2018 si sono verificati lunghi periodi di siccità in tutto il paese. Il cambiamento climatico ha portato negli ultimi anni un  caldo prolungato durante l’estate che ha causato un enorme aumento del consumo di acqua in tutto il paese. Poiché la domanda di acqua è salita a livelli critici, le forniture sono state messe a dura prova poiché utilizzavamo più acqua di quella che potevamo produrre. È stato quindi necessario introdurre spesso restrizioni nell’utilizzo di acqua negli ultimi anni. La crescede domanda di popolazione e acqua ha avuto anch eun impatto sulla qualità delle acque. Secondo l’EPA, l’agenzia irlandese sull’ambiete, i fiumi irlandesi che risutano “pristine” (incontaminati) è scesa dai 500 degli anni ’80 ai 20 di  oggi. Solo il 52,8 percento delle acque superficiali irlandesi è considerato in “salute ecologica soddisfacente”.

Inoltre l’Irlanda ha il primato di paese dell’europeo occidentale con maggiori perdite nelle tubature della rete idrica. La rete è molto datata, spesso di epoca vittoriana, e mai sostituita negli ultimi 150 anni. Le perdite di acqua nelle tubature durante il trasporto vengono valutate dal 37% al 57% giornalmente (la media europea è del 20%!). Nel 2018 Irish Water ha sostituito solo 25-30km dei 9.000 km delle tubature di Dublino (lo 0.3%). Con queste percentuali ci vorranno almeno 300 anni prima che tutte le vecchie e tubature colabrodo di Dublino siano sostituite. Irish Water si è prefissato un obiettivo di sostituzione della rete nazionale pari all’1% all’anno, il che significa che comunque alcuni tubi non verranno toccati per almeno altri 100 anni.

Riassumendo, le principali criticità nella gestione dell’acqua in Irlanda sono le seguenti:

  • Cambiamento climatico che ha portato negli ultimi anni a un aumento delle temperatura e a una diminuzione delle pioggia in Irlanda prosciugando parte delle riserve idriche.
  • Falle gravi nella rete idrica molto datata che portano ad una elevata perdita di acqua trasportata nelle tubature.
  • Mancanza di risorse adeguate all’ammodernamento del sistema con la eliminazione delle water charges.
  • Quasi totale assenza di manutenzione e investimenti nella rete idrica negli ultimi 150 anni.
  • Aumento della popolazione (si prevede che la popolazione di Dublino aumenterà di 640.000 prima del 2040) che sta mettendo sotto stress il sistema con un forte aumento della domanda.
  • Carenza della gestione responsabile dell’acqua attraverso la conservazione, il riutilizzo e il riciclaggio.
  • Decisioni politiche assoggettate più al consenso elettrola di breve periodo, che a una visione sostenibile di lungo periodo.
  • Mancanza di controlli sull’utilizzo di acqua dei privati e industria.
  • Deterioramento della qualità delle acque di superficie e problemi con il riciclaggio e la depurazione. Negli ultimi anni sono stati numerosi i casi in cui l’acqua era contaminata e Irish Water consigliasse di non berla e di bollita prima.
  • Distribuzione diseguale delle riserve idriche del paese, con un surplus nelle zone rurali e una forte carenza nella aree maggiormente popolate.
  • Carenza di personale con un organico inadeguato per gestire le emergenze.
  • La presenza nel paese di molte aziende agricole e Data Centres, entrambi utilizzatori di grandi quantità di acqua.
  • Scarsa sensibilità della popolazione e delle industrie (compresa quella agricola) sull’emergenza idrica.
  • Crescente aumento della passione per il gardening in Irlanda  che richiede una grande quantità di acqua,
  • Mancanza di ricerche dettagliate sul fabbisogno idrico a lungo termine del paese.
  • Forte presenza di campi da golf in Irlanda che a differenza del passato ora richiedono irrigazione con conseguente utilizzo di grosse quantità di acqua.
  • Mancanza di investimenti a lungo termine e piani per la diversificazione degli approvvigionamenti (acque sotterranee, desalinizzazione acqua marina, etc.) con come unico piano il collegamento tra fiume Shannon e Dublino.

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Maurizio Pittau