L’anteprima del documentario Chasing The Light di Maurice O’Brien, presentata questa sera all’Irish Film Institute (IFI) di Dublino, ha regalato al pubblico un ritratto profondo e toccante del centro di ritiro spirituale Dzogchen Beara, situato nella remota penisola di Beara, nella contea di Cork. La proiezione, seguita da una sessione di domande e risposte con il regista e la produttrice Clare Stronge e moderata da Emer Reynolds, ha evidenziato la straordinaria forza narrativa e visiva del film.
Il documentario racconta la storia di Dzogchen Beara, il centro spirituale buddista più noto d’Irlanda, fondato negli anni ’70 da Peter e Harriet Cornish. La coppia, animata dal desiderio di creare un rifugio per l’anima lontano dal caos della vita moderna, acquistò 150 acri di terreno selvaggio a picco sull’Atlantico. Questo progetto visionario si è trasformato, nel corso dei decenni, in un centro di fama mondiale, che ha accolto migliaia di persone in cerca di pace e conforto attraverso gli insegnamenti buddisti.
Maurice O’Brien esplora con sensibilità sia i successi che le sfide affrontate dalla comunità. Un momento cruciale nella storia del centro è rappresentato dalla costruzione del primo tempio buddista tibetano d’Irlanda, inaugurato nel luglio 2024. Tuttavia, il percorso verso la realizzazione di questo sogno è stato segnato da difficoltà, tra cui le accuse di cattiva condotta mosse contro Sogyal Rinpoche, guida spirituale e figura centrale nella fondazione di Dzogchen Beara. Il film affronta queste vicende con delicatezza, offrendo una riflessione meditativa sulla fragilità di un sogno e sulla resilienza di una comunità.
La forza di Chasing The Light risiede nella sua capacità di intrecciare storia personale e collettiva, mettendo in luce il potere trasformativo degli insegnamenti buddisti. La bellezza mozzafiato dei paesaggi costieri e l’atmosfera di profonda pace del centro sono catturate magistralmente, trasportando lo spettatore in un viaggio spirituale ed emotivo.
Dzogchen Beara è molto più di un semplice centro di ritiro. Situato in un contesto naturale di rara bellezza, il centro offre un programma ricco e variegato di ritiri, seminari e workshop aperti a persone di tutte le tradizioni. La sua missione non si limita alla pratica spirituale: il Spiritual Care Centre, parte integrante del complesso, fornisce supporto a chi affronta malattie croniche, disabilità, lutti o situazioni di stress e burnout.
Fondato su un terreno donato da Peter Cornish nel 1992, il centro ha continuato a crescere e a ispirare grazie anche agli insegnamenti di Sogyal Rinpoche, autore del celebre libro The Tibetan Book of Living and Dying. Sebbene la figura di Rinpoche sia stata oggetto di controversie inclusa la denuncia di abusi da parte di sue ex discepole, il suo contributo nel portare il Buddismo tibetano in Occidente è innegabile. La comunità Rigpa, da lui fondata, continua a prosperare offrendo corsi e percorsi di studio basati sulla saggezza buddista.
La forza di Dzogchen Beara sta nella sua capacità di accogliere e trasformare. Ogni visitatore, dai praticanti esperti ai curiosi in cerca di pace interiore, trova qui uno spazio sicuro dove esplorare il proprio cammino spirituale. Come hanno sottolineato molti maestri tibetani, l’ambiente naturale unico e la dedizione alla pratica profonda rendono questo luogo davvero speciale.
Chasing The Light è un film che va oltre il semplice racconto di un centro spirituale: è un’esplorazione dell’umanità, della fede e della resilienza. Maurice O’Brien ci consegna un’opera potente e visivamente straordinaria, che invita lo spettatore a riflettere sul significato della spiritualità in un mondo complesso e spesso tumultuoso. Il centro è sopravvissuto agli scandali che hanno coinvolto Sogyal Rinpoche grazie alla comunità che nei decenni ha saputo costruire uno spazio di compassione e spiritualità. Un documentario imperdibile per chiunque sia interessato a storie di trasformazione personale e collettiva.