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Riscaldamento globale, effetto locale

Riscaldamento globale
Scritto da Sofia Zaros

Dopo mesi tra Olanda, Italia a Stati Uniti sono in attesa di un altro volo per Dublino e, come al solito, scorro le notizie sulla mia città d’adozione.  Leggo ‘Storm Éowyn Dublin update: Extensive damage in the capital as shops, transport and services begin to return. Rimango perplessa e mi stupisco di come questa nuova realtà ora mi tocchi da vicino. Un sentimento, immagino, ormai condiviso da molti, in troppe parti del pianeta.  

Dal 1988 il riscaldamento globale è diventato un tema dominante nell’arena di politica internazionale. Il programma ambientale dell’organizzazione del ONU ha cominciato a identificare settori ambientali che sarebbero stati sensibili al riscaldamento globale ed è stato istituito il IPCC (gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici) al fine di esaminare l’effetto serra e il riscaldamento globale. Anni dopo, nel 2007, il riscaldamento globale è diventato una notizia di attualità come conseguenza del quarto rapporto del IPCC e anche grazie al documentario di David Guggenheim intitolato ‘An Inconveniente Truth’. Quasi dieci anni dopo, l’accordo sul clima di Parigi è stato firmato e adottato da 196 stati, con l’obbiettivo principale di tenere la crescita della temperatura media globale sotto 1.5C°. Risulta quindi evidente che il riscaldamento globale è un tema di pubblico interesse da ormai più di 30 anni. 

Tuttavia, ultimamente il riscaldamento globale è diventato un problema molto più evidente nella vita quotidiana. Un problema percepito inizialmente come distante e ipotetico che si è progressivamente imposto come un antagonista agguerrito che ci fissa direttamente negli occhi sul ring. Gli effetti del riscaldamento globale si vedono più frequentemente nei disastri naturali che stanno occorrendo in tutto il mondo. Per esempio, l’uragano Milton che è atterrato in Florida il 9 di Ottobre si è sviluppato in un uragano di quinta categoria e il ciclone tropicale più potente del 2024.  Per non parlare degli incendi nella zona di Los Angeles che erano tra i peggiori nella storia del Sud della California.

E adesso anche l’Irlanda sente gli effetti del riscaldamento globale con la recente tempesta Éowyn che ha lasciato un notevole numero di Irlandesi senza né elettricità né acqua. Piu di 600,000 case e aziende sono state lasciate senza elettricità il venerdì sera e Irish Water ha detto che più di 100,000 persone non avevano accesso all’acqua: uno scenario preoccupante. Mentre Dublino non è stata colpita dal peggio della tempesta, il consiglio comunale di Dublino ha dichiarato che ci sono state ben 77 chiamate per alberi caduti, 7 per cavi di alimentazione spezzati, inoltre 17 strutture sono state impattate dalla tempesta mentre 6 strade sono state bloccate. Similmente, l’Italia nel 2024 ha vissuto 351 eventi meteo estremi, con la regione dell’Emilia-Romagna colpita da un’alluvione che ha portato più di 160 millilitri di acqua causando la necessità di 300 interventi dei vigili del fuoco. Questi 351 eventi meteo estremi rappresentano un incremento del 485% rispetto al 2015. Spaventoso. La natura fa paura quando non la puoi controllare, strade che diventano fiumi e spazzano via case intere, sacrifici e ricordi di una vita, progetti e anche persone. Emozioni che diventano una valanga che rischia di travolgerci tutti.

Mentre il riscaldamento globale non pone un’emergenza immediata, gli eventi climatici estremi sono diventati quasi ‘ordinari’ e la prevenzione è un aspetto cruciale di tutto ciò perché una cosa è agire in caso di emergenza, come accadeva in passato, ma ora l’emergenza è diventata una presenza assidua e tangibile. “Thoughts for Consideration” avrebbe detto il filosofo John Locke, oppure ‘Meditate gente, meditate’ come avrebbe detto il nostro buon Renzo Arbore. 

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Sofia Zaros