Joe Biden torna questa settimana nel paese dei suoi antenati, l’Irlanda, in quello che si prevede sarà un tour politico e sentimentale che potrebbe avviare un cambiamento delle politiche estere di Dublino, incluso un futuro ingresso nella Nato.
Biden mercoledì parteciperà all 25° anniversario dell’Accordo del Venerdì Santo mediato dagli Stati Uniti che ha posto fine a decenni di violenza settaria in Irlanda del Nord. Si recherà quindi nella Repubblica irlandese per la prima volta dal 2016.
L’Accordo del Venerdì Santo, firmato alle 17.30 del 10 aprile 1998, era stato un evidende successo statunitense e aveva corona un tormentato processo negoziale volto a chiudere il lungo conflitto noto come Troubles che aveva insanguinato per circa 30 anni le sei contee dell’Irlanda del Nord e, in misura minore, la Gran Bretagna e la Repubblica d’Irlanda.
Ma oggi la situazione e’ cambiata. Quando atterrerà martedì sera a Belfast, arriverà in una regione che non ha ancora un governo insediato e in cui i leader sono bloccati sul futuro dell’Irlanda del Nord post-Brexit. L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ha complicato il commercio dell’Irlanda con l’Irlanda del Nord, che fa parte del Regno Unito. Ciò ha causato maggiori disfunzioni politiche e timori di un crollo dell’accordo del Venerdì Santo e di un ritorno a un conflitto sanguinoso.
Il Regno Unito e l’UE hanno cercato di risolvere la questione con una proposta di accordo chiamata Windsor Framework. Ma il principale partito filo-britannico dell’Irlanda del Nord, gli Unionisti Democratici, si è opposto al quadro a dispetto del Regno Unito. Sta protestando contro la proposta rifiutandosi di formare un governo in Irlanda del Nord secondo regole di condivisione del potere che richiedono di gestire la legislatura congiuntamente con il Partito nazionalista irlandese Sinn Féin.
La minaccia terroristica è ora considerata “severe”, dopo che il governo britannico ha aggiornato la sua valutazione a fine marzo. E non sembra esserci una fine imminente allo stallo politico che ha già intaccato le finanze e i servizi sociali dell’Irlanda del Nord.
Biden ha approvato il Windsor Framework come un compromesso imparziale. In un’ulteriore dimostrazione di sostegno, è previsto un incontro mercoledì con il primo ministro britannico Rishi Sunak, che ha concluso l’accordo a febbraio ma ha faticato a venderlo al principale partito filo-britannico dell’Irlanda del Nord.
Eppure, anche in una regione in cui molti considerano Biden come il presidente degli Stati Uniti più irlandese dai tempi di John F. Kennedy, analisti ed esperti affermano che Biden probabilmente eviterà di entrare troppo in profondità nei dettagli della disputa in corso. Anche se ha convinto il Regno Unito a raggiungere un compromesso post-Brexit che mantenesse intatto l’Accordo del Venerdì Santo, la Casa Bianca ha evitato di confermare che Biden avrebbe visitato l’Irlanda del Nord finché non fosse stato chiaro che un accordo fosse stato raggiunto.
In un discorso previsto per mercoledì, Biden dovrebbe salutare ampiamente il Windsor Framework, evitando con delicatezza lo stallo di fondo che ha paralizzato il suo governo. In un ulteriore segno della volontà dell’amministrazione di limitare la possibilità di eventuali errori diplomatici, Biden si terrà alla larga dal palazzo del parlamento dell’Irlanda del Nord e trascorrerà meno di un giorno a Belfast prima di dirigersi a sud oltre il confine. Anche l’incontro con Sunak è stato ridotto, dalla tipica sessione bilaterale a un semplice caffè mattutino.
Si prevede che Biden farà tappa nella contea irlandese di Louth e nella contea di Mayo, dove ha parenti lontani e che aveva precedentemente indicato come radici del suo albero genealogico. È inoltre previsto un incontro con il presidente irlandese nell’ambito di un soggiorno a Dublino che include un discorso al parlamento del paese.
Discendente di immigrati irlandesi, per lo più da parte di madre, Biden invoca spesso le sue origini irlandesi e la sua educazione da “cattolico irlandese”.
Il tour di quattro giorni attraverso l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda arriva mentre, oltre gli effetti della Brecht, l’Europa nel suo complesso si trova ad affrontare una serie di crescenti minacce alla sicurezza con la guerra in Ucraina senza una fine chiara. In questo contesto, la visita di Biden non potrà che riguardare anche il futuro della neutralità dell’Irlanda, che ha distinto il Paese dall’indipendenza a oggi.
Nel 2022 Dublino ha già fornito “assistenza militare non letale” all’Ucraina, soprattutto giubbotti antiproiettile. Ora a giugno inizierà nell’Isola Verde un dibattito pubblico sul futuro dello status politico della Repubblica d’Irlanda, Paese che dall’indipendenza dal Regno Unito, ivi compresa l’intera Guerra Fredda, ha mantenuto una stretta neutralità pur aderendo al sistema valoriale ed economico dell’Occidente.
Il governo di Leo Varadkar ha convocato un forum collettivo per giugno, che farà tappa nella capitale Dublino e a Cork, per riunire politici, opinionisti, accademici e intellettuali sul tema del futuro della neutralità irlandese. E lo ha fatto a pochi giorni dall’arrivo nel Paese di Joe Biden.
L’Irlanda non è mai stata parte della Nato, ma la guerra in Ucraina ha iniziato a far pensare a una percezione attiva della neutralità. Le acque che lambiscono l’Irlanda sono pullulate da navi russe da diversi mesi e di recente due navi del ministero dei Trasporti russo, i vascelli da ricognizione Bakhtemir e Umka, dotati anche di mini-sottomarini per esplorazione subacquea si sono mosse pericolosamente vicine al confine sud-occidentale delle acque territoriali di Dublino ove passano strategici cavi sottomarini per la comunicazione transatlantica.
In quest’ottica si inserisce la visita di Biden. Le aspettative sono quelle che portano gli Usa a essere profondamente attenti alla questione irlandese, vista l’enorme minoranza celtica presente negli States, e alla risoluzione della sfida dello scricchiolamento degli Accordi del Venerdì Santo per la riluttanza degli unionisti protestanti del Nord a cedere la guida del governo ai cattolici nazionalisti.
Le questioni aperte sono quelle del posizionamento globale dell’Eire. Ecco che la messa in discussione della granitica neutralità dell’Irlanda può fornire un assist a Biden per incorporare pienamente la terra dei suoi antenati nell’Impero europeo dell’America, ampliare il presidio geostrategico di controllo delle aree critiche in cui Nato e Russia si marcano a zona, chiudere ogni gap nel fronte atlantico.