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Chi sono i miliardari irlandesi?

Chi sono gli 11 miliardari irlandesi?
Scritto da Beatrice Maggi

Secondo Oxfam Ireland, il numero dei miliardari irlandesi è aumentato da nove a undici lo scorso anno, con una crescita della loro ricchezza complessiva di oltre un terzo, raggiungendo poco più di 50 miliardi di euro. Questo dato solleva riflessioni interessanti, soprattutto se confrontato con la situazione in Italia, dove la concentrazione di ricchezza tra i super-ricchi è altrettanto marcata, ma con differenze significative in termini di settori e modalità di accumulo.

1. La famiglia Mistry

Al vertice della piramide della ricchezza irlandese troviamo Shapoor Mistry, proprietario della gigante indiana delle costruzioni Shapoorji Palonji. La famiglia possiede una quota del 18,4% in Tata Sons, holding del colosso Tata Group (165 miliardi di dollari di ricavi), che include settori come l’acciaio, la chimica e l’ospitalità.

Questo modello di ricchezza derivante da partecipazioni strategiche in grandi gruppi industriali ha un parallelo in Italia con famiglie come i Ferrero, che detengono una posizione dominante nel settore alimentare globale grazie alla Ferrero Group. Tuttavia, mentre la famiglia Mistry si è trasferita in Irlanda per motivi fiscali e di residenza, le grandi famiglie italiane tendono a mantenere un forte legame con il territorio nazionale.

2. I fratelli Collison

Patrick e John Collison, originari di Limerick, hanno fondato Stripe nel 2010, una piattaforma che semplifica i pagamenti online per le aziende. Con un valore attuale stimato di 70 miliardi di dollari, i fratelli Collison hanno accumulato un patrimonio di 7,2 miliardi di dollari ciascuno, collocandosi al secondo posto tra i miliardari irlandesi.

In Italia, il settore tecnologico non ha prodotto miliardari di questo calibro, evidenziando una differenza fondamentale tra i due Paesi. Mentre l’Irlanda è riuscita ad attrarre e sostenere innovatori nel settore tecnologico grazie a politiche fiscali favorevoli e investimenti mirati, l’Italia fatica a emergere in questo campo, nonostante il talento e il potenziale presenti nel Paese.

3. John Grayken

John Grayken, nato a Boston, è il fondatore della società di private equity Lone Star Funds. Diventato cittadino irlandese nel 1999, Grayken ha accumulato una fortuna investendo in asset in difficoltà, come durante la crisi finanziaria del 2008. Il suo patrimonio netto è stimato in 6,9 miliardi di dollari.

In Italia, figure come Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, hanno costruito la loro ricchezza attraverso strategie di espansione globale e acquisizioni, piuttosto che investendo in asset in difficoltà. Questo mette in evidenza le diverse opportunità offerte dai mercati irlandese e italiano.

4. Eugene Murtagh

Fondatore di Kingspan, azienda leader nel settore dei materiali da costruzione, Eugene Murtagh ha trasformato una piccola attività familiare in un gigante globale. Il suo patrimonio è stimato in 2,8 miliardi di dollari.

In Italia, un esempio simile potrebbe essere Giorgio Armani, che ha trasformato una piccola impresa di moda in un impero globale. Tuttavia, il successo italiano si concentra spesso in settori come la moda e il lusso, mentre l’Irlanda ha visto emergere miliardari anche in ambiti legati alle costruzioni.

5. Denis O’Brien

Denis O’Brien ha accumulato la sua fortuna nel settore delle telecomunicazioni, fondando Digicel e guadagnando circa 1,9 miliardi di dollari in dividendi tra il 2007 e il 2015. Sebbene il suo impero abbia subito una ristrutturazione a causa del debito, O’Brien rimane uno degli uomini più ricchi d’Irlanda, con un patrimonio di 2,8 miliardi di dollari.

In Italia, personaggi come Silvio Berlusconi hanno costruito le loro fortune nel settore dei media e delle telecomunicazioni, ma spesso con un maggiore coinvolgimento politico e mediatico rispetto ai loro omologhi irlandesi.

Altri miliardari irlandesi e il confronto con l’Italia

  • John Dorrance III, erede della Campbell’s Soup, si è trasferito in Irlanda negli anni ’90, con un patrimonio attuale stimato di 2,6 miliardi di dollari.
  • Dermot Desmond, investitore versatile, ha diversificato i suoi interessi in campi che vanno dall’aeroporto di Londra City al calcio, accumulando una fortuna di 2,2 miliardi di dollari.
  • John Armitage, cofondatore di Egerton Capital, è un altro esempio di come l’Irlanda sia diventata una destinazione attraente per investitori internazionali.

In Italia, molti dei miliardari – come i Benetton o i Rocca – hanno costruito le loro fortune attraverso aziende familiari e settori consolidati come le infrastrutture o la sanità.

Un confronto finale: la concentrazione della ricchezza

L’Irlanda, grazie a politiche fiscali favorevoli e a un ecosistema accogliente per gli investimenti, è diventata un rifugio per miliardari stranieri e un terreno fertile per nuove imprese tecnologiche. L’Italia, invece, rimane legata a un modello economico basato su industrie tradizionali, con meno capacità di attrarre grandi capitali esteri.

Tuttavia, entrambe le nazioni condividono una problematica simile: la concentrazione della ricchezza in poche mani. In Irlanda, 11 miliardari possiedono 50 miliardi di euro, mentre in Italia, secondo Forbes, i primi 10 miliardari detengono una ricchezza complessiva di circa 100 miliardi di euro. La sfida per entrambi i Paesi è garantire che questa ricchezza contribuisca a una crescita economica più equa e sostenibile.

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