News

Energia Sostenibile in Irlanda: un Modello da Seguire

Energia Sostenibile in Irlanda: un Modello da Seguire
Scritto da Beatrice Maggi

L’Irlanda si sta affermando sempre più come un modello di sostenibilità energetica in Europa, grazie al suo impegno nello sviluppo di energie rinnovabili come l’eolico e il solare. Con un piano ambizioso di riduzione delle emissioni di carbonio e una forte spinta verso la transizione energetica, il Paese rappresenta un caso di studio interessante, soprattutto se confrontato con altre realtà mediterranee, come la Sardegna, dove l’implementazione dell’energia eolica sta incontrando una forte opposizione.

L’Irlanda e l’energia rinnovabile: una strategia vincente

Negli ultimi anni, l’Irlanda ha investito pesantemente nell’energia eolica, facendo leva sulla sua posizione geografica favorevole. Essendo un’isola battuta da venti forti e costanti provenienti dall’Atlantico, l’eolico rappresenta la principale fonte di energia rinnovabile nel Paese. Secondo dati recenti, oltre il 35% del fabbisogno energetico irlandese è coperto dall’energia eolica, con l’obiettivo di arrivare al 70% entro il 2030.

Oltre all’eolico, anche l’energia solare sta guadagnando terreno, seppur con un peso inferiore rispetto all’eolico. Il governo ha avviato incentivi per l’installazione di pannelli fotovoltaici sia a livello industriale che domestico, promuovendo l’autoconsumo e la riduzione della dipendenza da fonti fossili.

Uno degli elementi chiave del successo irlandese è il supporto politico e sociale alle rinnovabili. Il Climate Action Plan 2023 prevede ingenti investimenti nelle infrastrutture, con il potenziamento della rete elettrica per favorire l’integrazione delle energie rinnovabili e la costruzione di impianti di accumulo per gestire la variabilità della produzione. Inoltre, il coinvolgimento delle comunità locali e il meccanismo delle aste di capacità garantiscono un equilibrio tra sviluppo industriale e accettazione pubblica.

L’Irlanda ha delineato un piano ambizioso per incrementare significativamente la produzione di energia da fonti rinnovabili, con particolare attenzione all’energia eolica, sia onshore che offshore. Gli obiettivi principali includono:

  • 80% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030: Secondo il Piano d’Azione per il Clima, l’Irlanda mira a raggiungere l’80% di elettricità prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030, con l’energia eolica che svolge un ruolo cruciale in questo obiettivo.
  • 37 GW di energia eolica offshore entro il 2050: Il governo irlandese ha annunciato una tabella di marcia per fornire 37 GW di energia eolica offshore entro il 2050, con un obiettivo intermedio di 20 GW entro il 2040. Questo piano prevede lo sviluppo di aree marittime specifiche per l’installazione di impianti eolici offshore.
  • Sostegno attraverso il Renewable Electricity Support Scheme (RESS): L’Irlanda ha introdotto il RESS per promuovere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Questo schema mira a incentivare lo sviluppo di progetti rinnovabili attraverso meccanismi di supporto finanziario.

Questi piani sono supportati da politiche governative che identificano aree marittime idonee per lo sviluppo dell’energia eolica offshore, garantendo al contempo la protezione dell’ambiente marino e della biodiversità.

Il caso della Sardegna: una battaglia contro l’eolico

Mentre l’Irlanda abbraccia l’energia eolica come soluzione per un futuro sostenibile, in Sardegna il settore sta affrontando una resistenza significativa. Negli ultimi anni, numerose proteste e opposizioni istituzionali hanno rallentato lo sviluppo di nuovi impianti eolici, con critiche che spaziano dall’impatto paesaggistico alla presunta speculazione da parte di grandi aziende del settore.

In Sardegna, l’implementazione di impianti eolici ha incontrato una forte opposizione da parte di diverse comunità locali e gruppi ambientalisti. Le principali preoccupazioni sollevate includono:

  • Impatto paesaggistico e ambientale: Molti residenti temono che l’installazione di turbine eoliche possa deturpare il paesaggio naturale dell’isola e causare danni irreparabili all’ambiente.
  • Speculazione energetica: Esiste una diffusa percezione che dietro lo sviluppo degli impianti eolici vi siano interessi speculativi da parte di grandi aziende, con scarsi benefici per le comunità locali.
  • Mancanza di coinvolgimento delle comunità locali: I manifestanti lamentano una scarsa partecipazione delle comunità locali nei processi decisionali riguardanti l’installazione degli impianti, portando a sentimenti di esclusione e sfiducia verso le istituzioni.

Queste preoccupazioni hanno portato a numerose proteste e, in alcuni casi, ad atti di sabotaggio contro le infrastrutture eoliche. Ad esempio, sono stati riportati episodi di manomissione di turbine eoliche in diverse località dell’isola. Inoltre, la Regione Sardegna ha recentemente dichiarato inammissibile un referendum popolare che mirava a regolamentare l’installazione di impianti di energia rinnovabile, decisione che ha ulteriormente alimentato le tensioni tra le autorità e i gruppi di opposizione.

Tuttavia, molti esperti sottolineano che la Sardegna, con la sua posizione strategica nel Mediterraneo e il suo potenziale eolico e solare, potrebbe diventare un hub energetico fondamentale per l’Italia e l’Europa. La resistenza all’eolico rischia di frenare una transizione necessaria, mantenendo l’isola dipendente dalle fonti fossili e limitando le opportunità economiche legate alla transizione ecologica.

Questo clima di conflitto evidenzia la necessità di un dialogo più inclusivo tra le autorità, le aziende energetiche e le comunità locali, al fine di trovare soluzioni che bilancino lo sviluppo delle energie rinnovabili con la tutela del patrimonio ambientale e culturale dell’isola.

Un modello da seguire

Il confronto tra Irlanda e Sardegna evidenzia come una visione politica chiara e una comunicazione efficace con le comunità locali possano fare la differenza nello sviluppo delle energie rinnovabili. L’Irlanda ha saputo creare un ecosistema favorevole, combinando incentivi, investimenti infrastrutturali e coinvolgimento pubblico. In Sardegna, invece, il dibattito è ancora dominato da preoccupazioni e opposizioni che, se non affrontate con un approccio strategico e inclusivo, potrebbero ritardare il processo di transizione energetica.

In definitiva, il modello irlandese dimostra che le rinnovabili non solo sono necessarie per la lotta al cambiamento climatico, ma possono anche rappresentare una grande opportunità economica e occupazionale. L’Italia, e in particolare regioni come la Sardegna, potrebbe trarre ispirazione da questa esperienza per sbloccare il proprio potenziale rinnovabile, garantendo al contempo benefici reali alle comunità locali.

Author

Riguardo all'autore

Beatrice Maggi