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I bambini leggono sempre meno in Irlanda: un confronto con l’Italia

I bambini leggono meno in Irlanda
Scritto da Redazione

Uno studio recente condotto da Renaissance, riportato nel report 2024 “What Kids Are Reading”, ha rivelato un preoccupante calo nella lettura tra i bambini e i ragazzi in Irlanda. La ricerca, che ha coinvolto oltre 1,2 milioni di studenti in circa 6.500 scuole, mostra una diminuzione del 4,4% nel numero di libri letti rispetto all’anno precedente. Inoltre, si evidenzia una tendenza a leggere testi meno impegnativi, con un calo significativo della difficoltà dei libri letti soprattutto nelle scuole secondarie. Secondo Keith Topping, professore dell’Università di Dundee, una delle principali cause di questo declino sembra essere l’elevato numero di assenze scolastiche post-Covid e la conseguente riduzione del tempo dedicato alla lettura in classe. Infatti, il report sottolinea che gli studenti che leggono almeno 30 minuti al giorno durante l’orario scolastico mostrano miglioramenti significativi nelle loro abilità di lettura.

Come riporta The Guardian, il calo riguarda principalmente le scuole secondarie, sia per la difficoltà dei libri letti, sia per il numero. Gli studenti leggono testi progressivamente più impegnativi fino a 10-11 anni (la classe “Year 6”, corrispondente della quinta elementare in Italia): il livello di difficoltà dei testi sembra poi stabilizzarsi fino ai 13-14, per poi calare drasticamente con l’inizio delle scuole secondarie superiori. Senza contare il primo anno di pandemia, dall’inizio della ricerca di Reinassance nel 2008, questo è il primo anno in cui si registra un tale calo (4,4%) nel numero di libri letti. Inoltre, un sondaggio condotto dal National Literacy Trust su 71.351 alunni ha rilevato una diminuzione del 26% nel numero di bambini che leggono quotidianamente nel loro tempo libero rispetto al 2005. Questo fenomeno colpisce in modo particolare gli studenti che ricevono pasti scolastici gratuiti, tra i quali si registra anche il minor livello di gradimento della lettura.

Tra gli autori più popolari citati nello studio, David Walliams occupa il primo posto, seguito da Marcus Rashford (co-autore della serie “The Breakfast Club Adventures”) e Dav Pilkey, autore della serie “Dog Man”. Per gli alunni delle scuole primarie, il libro più letto è “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban” di J.K. Rowling, mentre tra gli studenti delle scuole secondarie prevale “Heartstopper Volume 3” di Alice Oseman.

La situazione in Italia: un diverso approccio alla lettura

In Italia, la lettura tra i giovani presenta sfide simili, ma con dinamiche leggermente differenti. Secondo l’ultimo rapporto ISTAT sulla lettura, solo il 41% dei bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni ha letto almeno un libro all’anno per motivi non scolastici nel 2022, con un calo di circa il 10% rispetto ai dati pre-pandemia. Secondo l’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori su dati Pepe Research il 30% dei lettori legge in maniera frammentaria, dedicandosi a questa attività solo qualche volta al mese se non qualche volta all’anno.  Le persone tra i 15 e i 74 anni che dichiarano di aver letto, anche solo in parte, un libro nell’ultimo anno, sia a stampa che e-book, o ascoltato un audiolibro, sono il 73%, contro il 74% del 2023. Scende anche la lettura di libri solo a stampa, che riguarda il 66% della popolazione, contro il 68% del 2023. Il 66% è una media tra il 72% della lettura delle donne e il 60% degli uomini. Se guardiamo invece alle fasce d’età, leggono libri a stampa in percentuale sopra la media i 18-24enni (74%), i 15-17enni (73%), i 35-44enni (71%), i 25-34enni (70%).

Le disparità tra Nord e Sud sono confermate dai dati di NielsenIQ-GfK sul mercato del libro trade in Italia suddiviso per aree geografiche. I 79,2 milioni di libri a stampa venduti in Italia nel mercato trade tra gennaio e ottobre del 2024 sono così distribuiti: 35,8% nel Nord-Ovest, 22,2% nel Nord-Est, 22,7% al Centro, il 19,3% al Sud e Isole. Se guardiamo al numero di librerie per abitante, il Nord-Ovest è sopra la media nazionale (0,28 librerie per 10mila abitanti) dell’11%, il Nord-Est del 17%, il Centro del 7%. Le Isole sono sotto la media del 6%, il Sud del 30%. Questo declino è attribuibile in parte alla riduzione di eventi culturali e alla chiusura temporanea delle biblioteche durante l’emergenza sanitaria. Tuttavia, l’Italia si distingue per alcune iniziative volte a incentivare la lettura. Il progetto nazionale “Io Leggo Perché”, ad esempio, ha coinvolto migliaia di scuole e famiglie, raccogliendo oltre 1 milione di libri per le biblioteche scolastiche negli ultimi anni. Inoltre, il programma “Nati per Leggere” promuove la lettura precoce tra i bambini di età prescolare, con un focus sul coinvolgimento delle famiglie.

Un altro aspetto interessante del sistema italiano è la presenza di letture obbligatorie di opere classiche come Dante, Manzoni e Calvino. Questo approccio, sebbene arricchente, rischia di allontanare i lettori più giovani che potrebbero trovare questi testi meno accessibili. Il confronto tra Irlanda e Italia mette in luce differenze culturali e sistemiche nell’approccio alla lettura. In Irlanda, il focus sembra essere maggiormente sulla lettura come strumento di apprendimento e crescita personale, ma la pandemia ha accentuato le lacune in termini di tempo scolastico dedicato a questa attività. In Italia, invece, nonostante la promozione della lettura attraverso iniziative nazionali, il calo generale dell’interesse per i libri tra i giovani evidenzia una mancanza di connessione tra i programmi scolastici e le preferenze dei ragazzi.

Prospettive future

Per affrontare il declino della lettura tra i bambini e i ragazzi, sia in Irlanda che in Italia, Renaissance suggerisce di promuovere programmi che rendano la lettura più accessibile e interessante. Tra le possibili soluzioni elencate vi sono:

  • Incrementare il tempo dedicato alla lettura a scuola, come suggerito dal report Renaissance. Gli studenti che leggono almeno 30 minuti al giorno in classe ottengono miglioramenti significativi nelle loro competenze.
  • Creare spazi di lettura inclusivi e moderni, sia nelle scuole che nelle comunità locali, per stimolare l’interesse dei ragazzi.
  • Incentivare la lettura attraverso iniziative creative, come incontri con autori, club del libro e utilizzo di tecnologie digitali per rendere la lettura più accattivante.
  • Adattare le proposte di lettura ai gusti dei ragazzi, includendo libri contemporanei e generi che stimolino la loro curiosità.

Sebbene la pandemia abbia avuto un impatto significativo sull’abitudine alla lettura, resta fondamentale lavorare per rilanciare l’importanza dei libri nella crescita culturale e personale dei giovani, sia in Irlanda che in Italia. Fonti: Renaissance (2024), National Literacy Trust, ISTAT.

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