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Immigrazione ed editoria italiana di prima e seconda generazione in Irlanda

old generation
Scritto da Maurizio Pittau

Mi è stato recentemente segnalato un articolo dell’amico Concetto La Malfa intitolato “I compartimenti stagno della comunità italiana di Irlanda“, in cui Radio Dublino, che ho fondato e dirigo, viene “accusata” di non agevolare una maggiore sinergia con italvideonewstv.net, la rivista online di Concetto La Malfa e dunque di non facilitare tramite questa sinergia la maggiore integrazione tra vecchie e nuove generazioni di immigrati italiani, che dunque non comunicano fra di loro.

Non ho risposto all’editoriale fino ad oggi perché ne sono venuto a conoscenza da poco e soprattutto perché non amo polemizzare con Concetto La Malfa, di cui ho grande rispetto e che ha il grande merito di avere gestito l’informazione a favore della comunità italiana da quasi 40 anni. Nondimeno, credo sia il caso di replicare perché le parole di Concetto su Radio Dublino sono sbagliate e ingenerose e perché questo ci da lo spunto per parlare del rapporto tra la prima e la seconda generazioni di immigrati in Irlanda.

Rapporti tra Radio Dublino e italvideonewstv.net

Il progetto Radio Dublino si basa su valori quali l’inclusività e la cooperazione e dalla sua nascita, nel 2013, abbiamo sempre cercato collaborazioni e partnership nelle nostre iniziative e abbiamo invitato esponenti della comunità italiana in Irlanda senza discriminazioni o favoritismi. Negli ultimi sette anni ci hanno accompagnato nel nostro cammino centinaia di italiani o italian speakers residenti in Irlanda, da artisti a imprenditori, da rappresentanti delle istituzioni a attivisti sociali. Il progetto Radio Dublino è sempre stato aperto a collaborazioni e ora la redazione conta 12 persone che in diverso modo collaborano al progetto radiofonico, al portale web, ai social media e agli eventi che organizziamo.

Con Concetto La Malfa abbiamo sempre collaborato volentieri invitandolo nei nostri studi e facendo interviste anche video in occasione di incontri a lui dedicati. Abbiamo uno scambio di link sui nostri rispettivi portali e da parte sua ho sempre visto collaborazione e, tranne che in questa ultima edizione, ha sempre segnalato il nostro Italian Fusion Festival. Francamente non vedo i motivi di questa polemica. Nell’ultima chiacchierata l’amico Concetto si era proposto per parlare di politica internazionale in radio, ma come avevo spiegato queste sono tematiche che raramente affrontiamo in radio e non c’è stata occasione di coinvolgerlo.

Spero che si tratti solo di un malinteso e che con italvideonews nelle prossime stagioni si possa tornare a collaborare anche se abbiamo un pubblico e strumenti di comunicazioni molto differenti. Credo nella concorrenza (anche in ambito editoriale) come strumento di libertà e sviluppo della società, ma sarebbe ridicolo vedere italvideonews come competitore nella piccola realtà che viviamo.

Rapporti tra Prima e Seconda Generazione di immigrati in Irlanda

Nell’articolo Concetto La Malfa fa riferimento alla incomunicabilità tra vecchia e nuova generazione di immigrati in Irlanda dando la colpa a “nuovi arrivati”. Sui primi italiani come Bianconi, Nannetti e Marconi studiati da La Malfa si tratta ormai di storia. Storie affascinanti che sicuramente andrebbero conosciute meglio dagli italiani, ma non darei loro la colpa se non le conoscono.

Sui pochi rapporti tra nuovi espatriati arrivati con la tigre celtica e vecchia generazione di immigrati provenienti in gran parte dalla Ciociaria non darei la colpa alla nuova generazione o a Radio Dublino. Come radio abbiamo ospitato in radio i rappresentati del Club Italiano Irlanda e abbiamo sempre parlato delle loro iniziative.Non è mai successo l’opposto e purtroppo non siamo mai riusciti a coinvolgere né loro né Itica, l’associazione che racchiude i cheepers italiani, nonostante i numerosi inviti, nelle iniziative di Radio Dublino, come l’Italian Festival che organizziamo a luglio tutti gli anni.

Questo mi dispiace, ma è nello stato delle cose. Quando ho vissuto a New York o Londra ho conosciuto molti italiani miei coetanei, i rapporti con le precedenti generazioni erano comprensibilmente alquanto limitati. Inoltre come Radio Dublino non pretende di rappresentare tutti gli italiani residenti in Irlanda, anche il Club Italiano d’Irlanda che è una associazione privata non credo aspiri a rappresentare tutti gli italiani ed e liberissima di coinvolgere e rappresentare legittimamente solo gli iscritti.

Concludo dicendo che spero che in futuro i rapporti con Concetto La Malfa, patriarca di tutti noi che operiamo nella comunicazione italiana in Irlanda, possano saldarsi e che ci sia maggiore spazio di contaminazione, fusion come il nostro festival, tra vecchia e nuova generazione di immigrati.

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Maurizio Pittau