L’ultima indagine OCSE sulle competenze degli adulti (Survey of Adult Skills) diffusa oggi offre un quadro dettagliato della situazione globale e mette in evidenza una realtà complessa, con forti discrepanze tra i paesi partecipanti. L’Italia e l’Irlanda, pur appartenendo allo stesso contesto europeo, presentano performance e sfide molto diverse in questo ambito.
I risultati dell’indagine in Italia
L’Italia ha partecipato per la seconda volta all’indagine nel 2022-23 (dopo una prima partecipazione nel 2011-12), valutando le competenze degli adulti tra i 16 e i 65 anni in tre ambiti fondamentali: alfabetizzazione, numeracy (competenze matematiche) e problem solving adattivo (la capacità cioè di elaborare con la logica soluzione a questioni complesse). I risultati indicano che il livello medio degli italiani è inferiore alla media OCSE in tutti e tre gli ambiti:
- Alfabetizzazione: punteggio medio di 245 punti sotto la media europea (media OCSE: 260).
- Numeracy: punteggio medio di 244 punti (media OCSE: 261).
- Problem solving adattivo: punteggio medio di 231 punti (media OCSE: 250).
Inoltre, il 35% degli adulti italiani si colloca al livello 1 o inferiore nell’alfabetizzazione (media OCSE: 26%), e una percentuale simile si riscontra nel numeracy (35% contro una media OCSE del 25%). Per il problem solving adattivo, il dato è ancor più preoccupante: il 46% degli adulti è a livello 1 o inferiore (media OCSE: 29%).
Gap generazionale e differenze socio-demografiche
Un altro aspetto critico emerso dall’indagine riguarda il divario generazionale. Gli adulti italiani più anziani (55-65 anni) ottengono punteggi significativamente più bassi rispetto ai giovani (25-34 anni). Ad esempio, in alfabetizzazione, i più anziani ottengono in media 22 punti in meno rispetto ai giovani. Questo divario riflette non solo l’effetto dell’invecchiamento ma anche la qualità dell’istruzione ricevuta in passato.
Tra le altre disuguaglianze evidenziate:
- Istruzione: gli adulti con un titolo di studio universitario ottengono in media 19 punti in più rispetto a quelli con un diploma di scuola superiore. Tuttavia, questo divario è meno pronunciato rispetto alla media OCSE (33 punti).
- Origine: gli adulti nati all’estero mostrano competenze significativamente inferiori rispetto ai nativi, sebbene il divario si riduca quando si considerano altri fattori socio-demografici.
- Genere: non emergono differenze significative tra uomini e donne in alfabetizzazione e problem solving adattivo, ma gli uomini superano le donne di 7 punti in numeracy.
Implicazioni economiche e sociali
Le competenze non solo influenzano la qualità della vita individuale, ma hanno anche un impatto diretto sull’economia e sulla coesione sociale. In Italia, gli adulti con competenze elevate:
- Hanno maggiori probabilità di essere occupati e percepire salari più alti (un incremento di una deviazione standard in numeracy è associato a un aumento salariale del 5%).
- Tendono a riportare livelli più alti di soddisfazione personale e benessere.
- Sono più propensi a partecipare attivamente alla vita democratica, fidandosi maggiormente degli altri e sentendosi più efficaci politicamente.
Tuttavia, l’Italia presenta anche una significativa percentuale di lavoratori sovraqualificati (15%) o sottoqualificati (18%) rispetto al ruolo ricoperto, evidenziando una mancata corrispondenza tra competenze e richieste del mercato del lavoro.
I risultati dell’indagine in Irlanda
L’Irlanda, pur mostrando una situazione più favorevole rispetto all’Italia, presenta anch’essa sfide significative. I risultati dell’indagine OCSE per l’Irlanda mostrano quanto segue:
- Alfabetizzazione: punteggio medio di 263 punti, sopra la media OCSE. Tuttavia, il 21% degli adulti si colloca ai livelli più bassi.
- Numeracy: punteggio medio di 260 punti, leggermente sotto la media OCSE, ma molto ad di sopra del livello italiano. Un quarto degli adulti irlandesi (25%) mostra competenze basse.
- Problem solving adattivo: performance molto piu’ alta dell’Italia, ma sotto la media OCSE, con il 28% degli adulti a livelli di base o inferiori e solo il 3% che eccelle.
Divari generazionali e di genere
Come in Italia, anche in Irlanda si osserva un divario significativo tra giovani e anziani. Gli adulti di età compresa tra 55 e 65 anni ottengono punteggi più bassi rispetto ai giovani di 25-34 anni, riflettendo differenze nella qualità dell’istruzione ricevuta e negli effetti dell’invecchiamento. Nel dominio dell’alfabetizzazione, i più anziani segnano in media 24 punti in meno rispetto ai giovani. Dal punto di vista del genere, in Irlanda non emergono differenze significative nelle competenze alfabetiche o di problem solving. Tuttavia, gli uomini superano le donne di 10 punti in numeracy, una tendenza osservata anche a livello OCSE.
La sfida per gli immigrati
Gli adulti immigrati in Irlanda affrontano barriere linguistiche che influiscono negativamente sulle loro competenze. Nonostante ciò, il gap tra immigrati e nativi si è ridotto nel tempo, specialmente nel numeracy, segno di un miglioramento grazie all’integrazione e alle politiche educative.
Implicazioni economiche e sociali
In Irlanda, le competenze influenzano direttamente il benessere economico e sociale:
- Un aumento di una deviazione standard nel numeracy è associato a salari più alti dell’11% e a una maggiore probabilità di partecipazione al mercato del lavoro.
- Le competenze più elevate sono correlate con maggiore soddisfazione personale, migliori condizioni di salute e un maggiore coinvolgimento civico.
Un confronto tra Italia e Irlanda
Il confronto tra i due paesi evidenzia che, nonostante l’Irlanda non raggiunga i livelli dei paesi leader come Finlandia, Giappone e Olanda, le sue performance sono complessivamente superiori a quelle dell’Italia. Entrambi i paesi si collocano tra i quindici e i venti punti sotto la media OCSE in diversi ambiti, ma l’Italia rimane inchiodata al fondo della classifica da un decennio.
In Italia, oltre un terzo degli adulti si trova in una condizione di analfabetismo funzionale, e quasi la metà ha grosse difficoltà nel problem solving. La situazione è drammatica soprattutto al Sud, dove i residenti mostrano punteggi significativamente inferiori rispetto alla media OCSE, con le peggiori performance in alfabetizzazione e numeracy. Al contrario, l’Irlanda registra percentuali inferiori di adulti ai livelli più bassi e un maggiore equilibrio tra regioni.
Divari generazionali e di genere
In entrambi i paesi, il divario generazionale è evidente. Gli adulti più giovani (16-24 anni) ottengono punteggi migliori rispetto ai più anziani, ma l’Italia mostra una perdita di competenze più marcata con l’età. Inoltre, sebbene in Italia non vi siano differenze significative di genere in alfabetizzazione e problem solving, gli uomini continuano a superare le donne in numeracy, una tendenza riscontrata anche in Irlanda.
Sia l’Italia che l’Irlanda devono affrontare sfide significative per migliorare le competenze dei loro adulti. Tuttavia, il divario dell’Italia rispetto alla media OCSE e ai paesi con le migliori prestazioni è allarmante, mentre l’Irlanda, pur non eccellendo, riesce a posizionarsi a un livello più competitivo.