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L’espansione del sistema ferroviario in Irlanda

Ferrovie Irlandesi
Scritto da Maurizio Pittau

Il sistema ferroviario irlandese si prepara a una trasformazione significativa, con l’introduzione di treni capaci di raggiungere i 200 km/h, servizi più frequenti e una vasta espansione della rete Dart verso la contea di Kildare. Dopo anni di attesa, in una sola settimana sono arrivati due importanti annunci che potrebbero segnare l’inizio di una nuova era per i trasporti in Irlanda.

La storia delle ferrovie irlandesi: un viaggio travagliato

Da quando la prima linea ferroviaria è stata aperta in Irlanda nel XIX secolo, le ferrovie hanno giocato un ruolo cruciale nel trasformare l’Irlanda, collegando città, villaggi e comunità in modi prima inimmaginabili. La prima linea ferroviaria in Irlanda fu inaugurata il 17 dicembre 1834, collegando Dublino a Kingstown (oggi Dún Laoghaire). Questo percorso di circa 10 chilometri segnò l’inizio di un’era nuova per il trasporto nell’isola. Costruita dalla Dublin and Kingstown Railway, questa linea fu pensata inizialmente per facilitare il trasporto di merci e passeggeri tra la capitale e il suo porto principale. La ferrovia ebbe un immediato successo e dimostrò l’enorme potenziale delle linee ferroviarie per lo sviluppo dell’economia e delle infrastrutture dell’isola.

Nel corso della seconda metà del XIX secolo, l’Irlanda vide una rapida espansione della sua rete ferroviaria. Diverse compagnie ferroviarie private costruirono linee che collegavano le principali città, porti e regioni agricole del Paese. L’Irlanda del XIX secolo era prevalentemente rurale, e le ferrovie divennero essenziali per il trasporto di merci, come il grano e il bestiame, dalle campagne ai mercati urbani e ai porti per l’esportazione. Inoltre, il trasporto passeggeri crebbe rapidamente, consentendo una maggiore mobilità tra le diverse aree dell’isola. Con l’inizio del XX secolo, le ferrovie irlandesi cominciarono a sperimentare difficoltà economiche. La concorrenza con le automobili e i trasporti su strada, che si diffusero rapidamente dopo la Prima Guerra Mondiale, iniziò a minacciare la redditività delle linee ferroviarie. La guerra d’indipendenza irlandese (1919-1921) e la successiva guerra civile (1922-1923) danneggiarono ulteriormente la rete ferroviaria, con molte linee distrutte o abbandonate. Nel 1925, in un tentativo di riorganizzare il sistema ferroviario, il governo del neonato Stato Libero d’Irlanda nazionalizzò gran parte delle ferrovie, creando la Great Southern Railways. Tuttavia, il declino continuò e molte linee minori furono chiuse a causa dei costi elevati di manutenzione e della diminuzione del traffico passeggeri e merci.

Nel 1945, il governo irlandese consolidò ulteriormente il controllo statale sui trasporti nazionali con la creazione di Córas Iompair Éireann (CIÉ), un’organizzazione statale responsabile della gestione delle ferrovie, degli autobus e dei trasporti marittimi. Questo segnalò una nuova era per le ferrovie irlandesi, che ora erano sotto il controllo diretto del governo, ma le sfide non mancarono. Negli anni ’50 e ’60, l’Irlanda continuò a chiudere numerose linee ferroviarie, soprattutto quelle che collegavano aree rurali poco popolate. Il traffico su strada, sia per i passeggeri che per le merci, diventava sempre più predominante, e molte piccole stazioni furono abbandonate o demolite.

Dopo decenni di declino, la fine del XX secolo e l’inizio del XXI hanno visto una rinascita delle ferrovie irlandesi. Con il boom economico della “Tigre Celtica”, il governo irlandese e CIÉ hanno avviato investimenti significativi nella modernizzazione della rete ferroviaria. Uno dei progetti più importanti è stato il lancio della DART (Dublin Area Rapid Transit) nel 1984, un sistema di trasporto ferroviario elettrico che collega Dublino con le aree costiere circostanti. Il DART è diventato un elemento fondamentale del disastroso trasporto pubblico a Dublino, contribuendo a ridurre il traffico cittadino e a fornire un’alternativa sostenibile all’auto privata.

Dart+ West: un cambiamento per Kildare

Martedì scorso, le autorità competenti hanno dato il via libera all’espansione del servizio DART fino a Maynooth, nella contea di Kildare, nell’ambito del progetto Dart+ West. Questo piano ambizioso punta a triplicare la rete attuale, raggiungendo 600.000 persone e raddoppiando i servizi lungo la linea di Maynooth. È solo il primo passo di un progetto più ampio che prevede anche l’elettrificazione delle linee ferroviarie verso Drogheda (Co. Louth), Celbridge (Co. Kildare) e un potenziamento della capacità fino a Greystones (Co. Wicklow).

Se guardiamo al contesto europeo, molti Paesi, come l’Italia e la Francia, hanno già introdotto reti ferroviarie ad alta velocità e ben sviluppate. L’Italia, ad esempio, con il suo sistema Frecciarossa, collega le principali città a velocità superiori ai 300 km/h. L’espansione del Dart rappresenta un importante passo avanti per l’Irlanda, ma ci sono ancora molte differenze rispetto ai servizi già disponibili nel resto d’Europa.

All-Island Strategic Rail Review

Il secondo grande annuncio della settimana è arrivato mercoledì con la pubblicazione dell’All-Island Strategic Rail Review. Questo rapporto delinea piani ambiziosi per il futuro delle ferrovie in Irlanda, tra cui l’introduzione di treni intercity ad alta velocità, l’elettrificazione dell’intera rete ferroviaria e l’aumento della frequenza dei servizi. Il ministro dei Trasporti, Eamon Ryan, ha definito questa iniziativa “la visione più ambiziosa per le ferrovie degli ultimi cento anni”.

La visione delineata nel piano si spinge fino al 2050, ma le prime modifiche saranno visibili già nel breve termine, con l’introduzione di un servizio ferroviario orario tra Dublino e Belfast. Tuttavia, il passato ci ha insegnato che i progetti infrastrutturali in Irlanda possono spesso essere ritardati, per cui potrebbero volerci anni prima che vediamo cambiamenti significativi.

Un investimento di proporzioni storiche

Il progetto Dart+ West ha un costo stimato di 1 miliardo di euro, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità della linea di Maynooth, passando da 5.000 a 13.000 passeggeri all’ora. Ma i costi complessivi per l’intera rete ferroviaria saranno molto più elevati: l’All-Island Rail Review stima una spesa compresa tra 35 e 37 miliardi di euro nei prossimi 26 anni, suddivisa tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord. Per la Repubblica, questo significherà un esborso annuo di circa 1 miliardo di euro, mentre l’Irlanda del Nord contribuirà con circa 310 milioni di sterline (368 milioni di euro).

Anche qui, il confronto con l’Europa è interessante: in Paesi come la Germania, gli investimenti in infrastrutture ferroviarie ad alta velocità sono stati storicamente molto consistenti, con l’ICE tedesco che collega molte città in tempi ridotti e con una rete ferroviaria molto sviluppata. L’Irlanda sta finalmente facendo i conti con la necessità di ammodernare la propria rete, ma l’impegno finanziario sarà significativo.

Uno degli obiettivi chiave del governo irlandese è rendere i viaggi in treno più veloci e convenienti rispetto all’auto, mirando a un sistema ferroviario a emissioni zero. Questo sarà reso possibile soprattutto attraverso l’elettrificazione della rete intercity e l’introduzione di nuovi treni elettrici. Inoltre, il piano prevede di espandere i collegamenti ferroviari nelle aree meno servite, come il nord-ovest del Paese, e di ripristinare la linea ferroviaria tra Wexford e Waterford.

In Europa, la rete ferroviaria è già una valida alternativa all’uso dell’auto, soprattutto nelle aree urbane e tra le principali città. In Irlanda, invece, c’è ancora molta strada da fare per ridurre la dipendenza dall’auto, ma questi progetti rappresentano un primo passo verso un cambiamento sostanziale.

Una visione per il futuro delle ferrovie irlandesi

Tra le raccomandazioni dell’All-Island Strategic Rail Review c’è l’espansione della rete ferroviaria da 2.300 km a quasi 3.000 km, permettendo a circa 700.000 persone in più di vivere a meno di 5 km da una stazione ferroviaria. Tra i progetti più rilevanti, si segnala la riattivazione del Western Rail Corridor tra Claremorris e Athenry e nuove linee che collegheranno le contee di Derry, Tyrone e Donegal. Anche il trasporto merci ne trarrà vantaggio, con una maggiore connettività ai porti e la riduzione delle tariffe di accesso alle rotaie per il trasporto di merci.

Questo progetto non si limita a guardare al breve termine: si integra infatti con il Piano di Sviluppo Nazionale (NDP) 2021-30, che prevede già il programma Dart+. Il Dipartimento dei Trasporti ha dichiarato che questa revisione guiderà i futuri aggiornamenti dell’NDP.

Nel breve periodo, si prevede un miglioramento dei servizi tra Dublino e Galway, oltre all’introduzione del servizio ferroviario orario tra Dublino e Belfast. Il ministro Ryan ha descritto la pubblicazione della revisione come “un giorno importante per l’isola d’Irlanda”, esprimendo la speranza che le raccomandazioni possano essere attuate al più presto. Anche il ministro delle Infrastrutture dell’Irlanda del Nord, John O’Dowd, ha elogiato la collaborazione transfrontaliera, definendola fondamentale per realizzare gli ambiziosi obiettivi del piano.

Il futuro delle ferrovie in Irlanda sembra promettente, ma il percorso sarà lungo e richiederà ingenti investimenti. I paragoni con i sistemi ferroviari italiani ed europei mostrano chiaramente che l’Irlanda è solo all’inizio di un viaggio verso una rete ferroviaria più moderna ed efficiente, ma con progetti come Dart+ e l’All-Island Rail Review, il Paese potrebbe finalmente iniziare a ridurre l’imbarazzante gap con il resto d’Europa.

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