Con l’arrivo di Taylor Swift a Dublino e l’afflusso di fan da tutto il mondo, non posso che pensare all’importanza che la musica ricopre per tutti noi, quindi oggi vi parlerò proprio di musica e in particolare della realtà musicale in Italia e in Irlanda.
L’Italia è rinomata per molte cose tra cui la moda, le auto di lusso, il calcio, la gastronomia, ma anche per la musica, infatti Pavarotti, Bocelli e Verdi sono tre nomi che spiccano tra quelli degli italiani più conosciuti in Irlanda. Certe hit del passato come ‘Nel Blu Dipinto Di Blu’, ‘O sole mio’ e ‘Gloria’ sono state tradotte e interpretate in varie lingue e le versioni inglesi sono state cantate da artisti del calibro di Frank Sinatra, Elvis Presley e Laura Branigan. La musica è un elemento importante della cultura Italiana ed è per questo che l’industria musicale è così sviluppata. La stessa cosa si può dire dell’Irlanda, che è conosciuta come un ‘safe haven’ per tutti gli artisti, sia affermati che emergenti, anche grazie alla sua benevola politica fiscale. La passione per la musica in Irlanda è molto evidente e ne caratterizza addirittura l’atmosfera, basta fare una passeggiata in centro a Dublino per accorgersene: dai buskers che cantano a Grafton Street e promuovono la loro musica sulle piattaforme social alla live music di Temple Bar. L’impatto della musica irlandese nel mondo è universale ha influenzato generazioni, basti pensare, ad esempio, a Enya, Sinead O’Connor, U2 e Hozier. Sia l’Italia che l’Irlanda hanno quindi uno stretto legame con la musica, ma come mai le rispettive scene musicali sono così diverse?
Al momento la musica contemporanea in Italia ha un suono molto moderno caratterizzato dall’ingente utilizzo di synth, batterie elettroniche, autotune e riverberazione. Almeno questo è quello che contraddistingue musicisti di successo come Mahmood, Blanco e Madame. Nonostante ci sia un mercato e un pubblico per questa musica, l’eccessivo utilizzo di autotune ed effetti speciali rischia di rendere il suono un po’ monotono e ripetitivo.
La concezione più tradizionale vedeva le qualità vocali dei cantanti al centro della produzione artistica e le basi musicali erano suonate interamente dal vivo; ci sono artisti come Samuele Bersani e Laura Pausini che hanno riportato l’attenzione su questo aspetto e tutti noi abbiamo un’opinione personale a riguardo.
L’Irlanda valorizza la musica più spontanea che si può suonare in pubblico con strumenti tradizionali come la chitarra o il piano, etc. Infatti nei pub di Temple Bar gli artisti che cantano live portano sempre due cose, la loro voce e il loro strumento. E con questo non intendo affermare che in Italia non ci siano esibizioni dal vivo dove qualcuno canta con una band o una chitarra, e nemmeno che la musica in Irlanda non abbia un suono moderno, però ho potuto osservare in questi anni che nell’Isola di Smeraldo c’è più interesse per la musica spontanea e aggregante, mentre in Italia il baricentro dell’attenzione si è spostato verso la musica di carattere commerciale.
Un’altra differenza tra i settori musicali italiano e irlandese è il trattamento di artisti emergenti. In Italia viene data tanta importanza agli artisti ‘big’, quelli che sono già diventati famosi e che possono avvalersi di promozione su scala nazionale da parte delle case discografiche. Ciò ha senso perché il pubblico vuole sentire la musica dei suoi artisti preferiti, però è sorprendente quanto non sia comune in Italia dare più possibilità a musicisti emergenti di cantare i loro inediti. È molto comune che agli artisti emergenti in Italia venga principalmente richiesto di cantare cover di canzoni già molto conosciute, rischiando di perdere l’occasione di una libera e spontanea evoluzione della scena musicale. In Irlanda è diverso, infatti c’è un’enfasi sul supporto degli artisti emergenti, nel senso che oltre a cantare cover gli artisti dal vivo sono incoraggiati a cantare e promuovere anche i loro inediti.
È comunque scorretto generalizzare perchè ogni situazione è diversa e fortunatamente c’è sempre spazio per le eccezioni. La cosa che questi due Paesi hanno in comune sta nel fatto che entrambi hanno un grande amore per la musica. Buona musica a tutti!