All’indomani della tempesta Éowyn che si è abbattuta ieri sull’Irlanda cerchiamo di capire perché questo fenomeno è sempre più frequente.
La tempesta Éowyn
La tempesta Éowyn ha portato venti estremamente violenti e causando danni significativi in tutto il paese. Classificata come un “ciclone bomba” a causa della sua rapida intensificazione, la tempesta ha registrato raffiche di vento fino a 183 km/h, stabilendo un nuovo record per l’Irlanda. 
Éowyn è stata alimentata da un forte getto d’aria e dall’energia residua di una tempesta di neve che aveva colpito la costa del Golfo negli Stati Uniti pochi giorni prima. Questa combinazione ha portato a una rapida intensificazione della tempesta mentre si avvicinava all’Irlanda, fenomeno noto come “ciclone bomba”. 
Effetti sull’Irlanda dello storm Éowyn
La tempesta ha avuto conseguenze devastanti:
- Interruzioni di corrente: Oltre 725.000 abitazioni e aziende sono rimaste senza elettricità a causa dei danni alle linee elettriche provocati dai forti venti e dagli alberi caduti. 
- Vittime: Un uomo nella contea di Donegal ha perso la vita quando un albero è caduto sulla sua auto. 
- Trasporti: Il traffico aereo e ferroviario ha subito gravi interruzioni. All’aeroporto di Dublino sono stati cancellati 89 voli, e i servizi ferroviari in tutto il paese hanno registrato ritardi e cancellazioni. 
- Danni strutturali: Numerosi edifici hanno subito danni strutturali, con tetti scoperchiati e finestre rotte. Le strade sono state bloccate da detriti e alberi caduti, rendendo difficili gli spostamenti.
Le autorità hanno esortato i cittadini a rimanere al sicuro, evitando spostamenti non necessari e seguendo le indicazioni dei servizi di emergenza. Le operazioni di ripristino sono in corso, con squadre di emergenza e volontari impegnati nella rimozione dei detriti e nel ripristino dei servizi essenziali.
Un fenomeno frequente
Il livello elevatissimo di tempeste ha portato a fenomeni più frequenti e intensi in Irlanda. Alcuni anni sembrano caratterizzati da una successione interminabile di tempeste. Per molti, ciò significa piedi bagnati, capelli scompigliati e piani cancellati. Per altri, si traduce in gravi disagi, come strade bloccate da alberi caduti, case allagate e tetti danneggiati.
Negli ultimi anni, l’Irlanda ha registrato livelli estremamente alti di attività tempestosa, con tempeste più frequenti e intense. L’inverno più tempestoso mai registrato è stato quello del 2013-2014, mentre la tempesta Ophelia del 2017 ha causato danni per 70 milioni di euro.
Le cause delle tempeste frequenti
Perché ci sono anni con così tante tempeste? Guardando al passato, ci sono stati periodi con una simile intensità e frequenza di tempeste? E come cambieranno questi fenomeni con il cambiamento climatico?
Le misurazioni meteorologiche raccolte in Irlanda dal tardo XIX secolo mostrano che ci sono decenni particolarmente tempestosi, come quelli tra il 1910-1920 e il 1980-1990. Una delle cause principali è l’oscillazione nord-atlantica (NAO), un pattern di circolazione atmosferica che influenza la pressione tra l’Islanda e le Azzorre. Quando questa oscillazione è positiva, i venti atlantici occidentali si intensificano, portando una serie di tempeste sull’Europa settentrionale.
Il confronto con l’Italia
Mentre l’Irlanda affronta tempeste e venti forti causati dall’Atlantico, l’Italia vive fenomeni meteorologici molto diversi ma altrettanto estremi, legati al Mediterraneo. Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un aumento di eventi come nubifragi, alluvioni lampo e frane, spesso dovuti a perturbazioni mediterranee. Le differenze geografiche tra i due Paesi spiegano queste variazioni: l’Irlanda, più esposta alle correnti atlantiche, subisce l’impatto diretto delle tempeste oceaniche, mentre l’Italia, circondata dal Mediterraneo, soffre di cambiamenti improvvisi di temperatura e pressione che favoriscono eventi estremi locali.
Tempeste del passato e l’era glaciale
Nel periodo compreso tra il 1400 e il 1850, conosciuto come la Piccola Era Glaciale, l’Europa ha vissuto condizioni più fredde e tempeste più violente. In Irlanda, una delle tempeste peggiori fu “La Notte del Grande Vento” del 1839, che causò la distruzione di edifici, la morte di 300 persone e il naufragio di 42 navi. Allo stesso modo, anche in Italia, durante questo periodo, si verificarono inverni rigidi e alluvioni storiche, come quelle del 1598 a Roma e del 1703 in Abruzzo.
Cambiamenti climatici e il futuro delle tempeste
Il cambiamento climatico rappresenta una sfida comune per entrambi i Paesi, con conseguenze diverse ma gravi. In Irlanda, l’aumento del livello del mare amplificherà l’impatto delle tempeste sulle comunità costiere, mentre in Italia il Mediterraneo si sta riscaldando più velocemente degli oceani, alimentando eventi meteorologici estremi come cicloni mediterranei e mareggiate.
Uno studio recente ha previsto un aumento delle precipitazioni e dell’intensità del vento in Irlanda, mentre per l’Italia si prevede un aumento delle temperature e una maggiore frequenza di eventi estremi.
Un futuro da affrontare insieme
Guardando al passato, l’Irlanda e l’Italia hanno affrontato sfide climatiche molto diverse, ma il futuro presenta somiglianze sempre più evidenti. L’aumento dell’intensità delle tempeste in Irlanda e dei fenomeni estremi in Italia richiede politiche climatiche condivise, ricerca avanzata e adattamenti infrastrutturali. Che si tratti di venti impetuosi o di piogge torrenziali, il cambiamento climatico rende chiaro che nessun Paese può affrontare queste sfide da solo.