Con questo articolo Paolo Marelli inizia la sua collaborazione con Radio Dublino. Milanese, giornalista e communications specialist, Paolo si è innamorato dell’Irlanda da studente, ascoltando il filosofo Giulio Giorello leggere le “Irish Melodies” di Thomas Moore e parlare di patriottismo irlandese, libertà e tolleranza. A metà anni ’90, sbarca a Dublino suddividendo le giornate tra i banchi del Trinity College e i banconi di Temple Bar. Ma, nonostante il viaggio di ritorno, non ha spezzato il filo che lo lega a Sarah e George, la coppia di insegnanti che gli aprirono la porta della loro casa di Rathfarnham, facendolo sentire uno di famiglia e facendogli ascoltare tanta ottima musica.
Affitti alle stelle in tutta l’Irlanda. Tanto che il prezzo mensile del canone di locazione supera ormai la rata mensile di un mutuo di una casa con tre camere da letto. Fatta eccezione per le zone più costose di Dublino (le aree 4 e 6), of course.
Da “The Daft.ie Rental Price Report”, la bibbia di questo segmento del mercato immobiliare, emerge che per il 36esimo trimestre consecutivo i prezzi degli affitti sono saliti in tutto il Paese, con un rincaro medio del 6,8% nel terzo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. Mentre al 1° novembre scorso il numero delle case da affittare era sceso al livello più basso mai registrato dal gennaio 2006, con appena 1.460 case disponibili in tutta l’Irlanda.
Più penalizzati i giovani
Questo caro affitti – figlio di un boom della domanda e di un crollo dell’offerta – sta penalizzando soprattutto i giovani e le fasce più deboli della popolazione, ha detto l’economista Ronan Lyons, del Trinity College di Dublino, commentando l’andamento del mercato delle locazioni nel report di Daft.ie.
Ma se gli under 30 irlandesi spesso tornano a vivere con mamma e papà per abbattere i costi, per gli immigrati (italiani compresi) il caro affitti è un inevitabile macigno sulle spalle. Per questi ultimi, la soluzione più gettonata rimane la condivisione. Anche se l’onda lunga dell’impennata degli affitti si abbatte pure sui prezzi della singole stanze.
L’estate del 2021 è stata un periodo nero per il mercato delle locazioni. Sempre secondo l’indagine condotta da Daft.ie, l’affitto medio mensile a livello nazionale tra luglio e settembre 2021 è stato di 1.516 euro, in crescita del 2,6% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Come detto, il rapporto osserva che l’aumento degli affitti riflette una scarsità continua e senza precedenti di case da affittare. In effetti, il livello di disponibilità ora è quasi la metà del livello più basso registrato tra l’inizio del 2006 e l’epidemia di Covid-19, che era di 2.706 a giugno 2019.
Case col contagocce nelle città e fuori
Piange anche Dublino. Sebbene inizialmente avesse visto una crescita della disponibilità dopo l’inizio della pandemia, nella capitale d’Irlanda ai primi di novembre c’erano appena 820 case disponibili, il dato più basso mai registrato nella capitale negli ultimi due decenni.
Scorrendo le 15 pagine del report risulta che «a Dublino e nelle altre città lo stock di case in affitto è inferiore tra il 70% e l’80% rispetto a un anno fa». E al di fuori delle città? Lo scenario non è roseo. Perché la disponibilità continua a diminuire, con appena 559 case in affitto, in calo di quasi la metà rispetto a un anno fa.
Il caro affitti infiamma lo scontro politico
Il portavoce per l’edilizia abitativa dello Sinn Féin, Eoin Ó Broin TD, ha affermato sull’Irish Daily Mail che la decisione del governo di consentire ai proprietari, nel mezzo di una crisi degli affitti, di aumentare i canoni di locazione di un altro 2% sia stata una “follia”.
«Gli affitti continuano a salire al di fuori dell’area di Dublino con un aumento di oltre il 20% a Mayo, Leitrim e Roscommon. Questa è una spesa enorme per le famiglie. La crisi degli affitti continua senza sosta. È chiaro da questo rapporto che l’offerta di affitti a prezzi accessibili è inesistente ora nella maggior parte dello stato», ha detto Ó Broin.
Eppure, sempre stando all’Irish Daily Mail, il ministro per la casa, Darragh O’Brien, ha difeso la decisione di non fissare un tetto all’aumento degli affitti al di sotto del 2%, allo scopo di tutelare i proprietari di case, affinché essi proseguano nell’assicurare una manutenzione continua degli immobili.
Italia controcorrente: i prezzi calano
Scenario completamente diverso in Italia. Da Nord a Sud della penisola, a differenza dell’Irlanda, l’effetto pandemia sta facendo tirare un sospiro di sollievo a studenti e lavoratori fuori sede. Dopo un anno, il 2020, in cui le case sono rimaste sfitte a causa del Covid, il mercato fatica ad assorbire l’eccessiva offerta di appartamenti in locazione, con un conseguente calo degli affitti.
Secondo una rilevazione messa a punto da immobiliare.it nel luglio 2021, il prezzo di una stanza singola in Italia è sceso, in media, del 2,5%: una tendenza che non si registrava da anni. Nella classifica delle città universitarie stilata da Immobiliare Insights, business unit di immobiliare.it specializzata in studi di mercato, Milano è quella che registra il tonfo più netto, con un meno 9% nel prezzo degli affitti negli ultimi dodici mesi (una stanza singola costa in media 470 euro, 285 euro una doppia). Cali anche per Napoli (-8,2%), Bologna (-5,8%) e Torino (-4,9%). Nella capitale si registra un meno 4,1%, con un costo medio di una stanza singola di 417 euro.
Nonostante il segno meno fatto registrare dalle locazioni milanesi, la città all’ombra della Madonnina continua a detenere lo scettro di città più cara d’Italia.
Paolo Marelli